23 settembre 2016 L'INFINITA FABBRICA DEL DUOMO - METTI UNA SERA AL CINEMA - CGS DON BOSCO APS VERBANIA

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23 settembre 2016 L'INFINITA FABBRICA DEL DUOMO

EVENTI
23 settembre 2016 ore 20:30 Centro EVENTI "IL MAGGIORE" L'INFINITA FABBRICA DEL DUOMO....Un SUCCESSO di PRESENZE!!!!
Servizio Fotografico realizzato da MASSIMILIANO BONINO FOTOGRAFO
23 settembre 2016 ore 20:30 Centro EVENTI "IL MAGGIORE"
L'INFINITA FABBRICA DEL DUOMO

venerdì 23 settembre 2016 ore 20.30  

Centro Eventi "Il Maggiore" a VERBANIA

Proiezione a cura del Cinecircolo Giovanile Socioculturale Don Bosco
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

L'INFINITA FABBRICA DEL DUOMO Film documentario


Un'opera preziosa non solo dal punto di vista  della memoria e della documentazione, ma anche per comprendere il senso  della Storia e della presenza dell'uomo


di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti

Presentato in anteprima al 68° Festival del Film di Locarno, L’Infinita Fabbrica del Duomo è un documentario, un racconto poetico dedicato ai secoli di attività occorsi all'uomo per realizzare, tutelare e conservare il Duomo di Milano: un omaggio al lavoro infinito di marmisti, carpentieri, muratori, fabbri, restauratori e orafi, che ogni giorno dal 1387 dedicano energia, impegno e abilità tecnica, appresa da antichi saperi tramandati di generazione in generazione.
Per più di un anno, i registi del film hanno vissuto spalla a spalla con gli operai ed il personale della Veneranda Fabbrica, cogliendone emozioni, gesti e visioni, cercando di entrare nella profondità del loro lavoro, percorrendo i luoghi dove quotidianamente si incide nel marmo l’infinita storia del Monumento, dalle Cave di Candoglia al Cantiere Marmisti, dal campo base di Cantiere presente sulle Terrazze della Cattedrale all’Archivio, diario giorno per giorno della città da quasi sette secoli.
Il film documentario coglie anche la bellissima emozione del Duomo di notte, trasmettendo al pubblico suggestioni e sentimenti dell’esperienza unica ed inedita della Cattedrale notturna, dove si avverte un’energia particolare, quasi che preghiere e parole continuino a risuonare tra le alte navate del Monumento.
Il film di D’Anolfi e Parenti, prodotto da Montmorency Film e Rai Cinema e distribuito da Lab 80 film, mostra un Duomo poco conosciuto, in cui l’eterna grandiosità del monumento vive grazie all’impegno di donne e di uomini il cui lavoro arriva a toccare le soglie dell’infinito.


“L’infinita Fabbrica del Duomo”
Italia, 2015 - Durata: 74' - Lingua: Italiano con sottotitoli in Inglese
Soggetto, Regia, Montaggio: Massimo D’Anolfi e Martina Parenti
Fotografia: Massimo D’Anolfi
Suono: Martina Parenti
Musiche e montaggio suono: Massimo Mariani
Assistente montaggio suono: Tommaso Barbaro
Post-produzione fotografica: Iggy Post
Produzione: Montmorency Film, Rai Cinema
Distribuzione: Lab 80 film


Giancarlo Zappoli
Il film racconta la storia della nascita e del continuo  mantenimento del Duomo di Milano attraverso i secoli e costituisce il  primo atto di una quadrilogia dal titolo "Spira Mirabilis" che affronta  il concetto di immortalità attraverso gli elementi della natura. In  questo caso l'elemento è la terra.
A chi vive a Milano o comunque ci lavora può capitare di trovarsi in  piazza del Duomo all'ingresso della Galleria Vittorio Emanuele ed  assistere all'arrivo di turisti stranieri i quali, provenendo da piazza  della Scala, si trovano di fronte alla cattedrale. Sul loro volto nella  maggior parte dei casi si può leggere un misto di stupore e di  ammirazione. Molto probabilmente avranno già visto immagini in proposito  sulle loro guide super illustrate ma l'impatto con l'aspetto e le  dimensioni reali dell'edificio resta comunque ineguagliabile. Molti di  loro (e anche, purtroppo, molti milanesi) non hanno però la  consapevolezza dell'incessante lavoro che sta dietro alla Fabbrica del  Duomo. Colmano questa lacuna D'Anolfi e Parenti con un'opera che,  nonostante qualche tempo morto (vedi insistite riprese della raccolta di  erbacce  nel deposito delle statue) si rivela preziosa non solo dal  punto di vista della memoria e della documentazione. Perché quello che  emerge dalla visione è il senso non solo della Storia (a cui si fa  riferimento con interessanti didascalie) ma della continuità della  presenza dell'opera dell'uomo e della indispensabile operatività  artigianale in un tempo in cui tutto sembra dover essere delegato alle  macchine. La quasi totale assenza di parole offre poi l'occasione per  una riflessione profonda sul senso e sul mistero dell'arte con una  sensibilità di sguardo che si rivela in grado di parlare sia a credenti  che a non credenti.
Vengono in mente i versi del musical "Il gobbo  di Note Dame": 'È questo il tempo delle cattedrali. La pietra si fa  statua, musica e poesia'. Vedendo questo film si potrebbe aggiungere  "... grazie al continuo lavoro delle generazioni di uomini i cui gesti  si fanno arte e, forse inconsapevolmente, anche preghiera laica."            


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