19 febbraio 2013 Emotivi anonimi - METTI UNA SERA AL CINEMA - CGS DON BOSCO APS VERBANIA

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19 febbraio 2013 Emotivi anonimi

STORICO RASSEGNE > METTI UNA SERA AL CINEMA 24
martedi 19 febbraio 2013

EMOTIVI ANONIMI      



Trama del film Emotivi anonimi:
Jean-René, direttore di una fabbrica di cioccolato e Angélique, cioccolataia di gran talento, sono due persone molto timide. E' la loro passione per il cioccolato che li accomuna. Si innamorano l'uno dell'altro senza avere il coraggio di confessarlo. La loro timidezza tende a tenerli lontani. Ma supererà la loro mancanza di fiducia in se stessi, il rischio di rivelare i propri sentimenti.

GENERE: Commedia
REGIA: Jean-Pierre Améris

SCENEGGIATURA: lt Jean-Pierre Améris, Philippe Blasband
ATTORI:
lt Isabelle Carré, Benoît Poelvoorde, lt Lorella Cravotta, Lise Lametrie, lt Swann Arlaud, Pierre Niney, Stéphan Wojtowicz, Jacques Boudet

FOTOGRAFIA: lt Gérard Simon
MONTAGGIO: Philippe Bourgueil
MUSICHE: lt Pierre Adenot
PRODUZIONE: Pan Européenne Production, Studio Canal, France 3 Cinéma
DISTRIBUZIONE: Lucky Red
PAESE: Belgio, Francia 2011
DURATA: 80 Min
FORMATO: Colore


Una storia fuori dal tempo dal retrogusto favolistico, con due ottimi protagonisti


Edoardo Becattini    
Angélique è una giovane cioccolataia afflitta da un'insicurezza patologica. Rimasta senza lavoro, si rivolge alla piccola "Fabrique de Chocolat", dove viene subito assunta dal proprietario Jean-René, uomo apparentemente schivo e rigido, ma in verità affetto a sua volta da una timidezza ai limiti dell'asocialità. A causa di un'incomprensione, Angélique viene assunta come rappresentante e, accettando passivamente la cosa, si trova costretta a combattere contro le sue difficoltà a comunicare per cercare di risollevare il declino della piccola azienda. Nel frattempo, Jean-René si consulta col suo psichiatra e, per superare i propri imbarazzi, si impone il compito di invitare a cena una donna.
Le proprietà terapeutiche del cioccolato diventano poteri taumaturgici quando toccano il territorio francese. E quel sapore avvolgente e ravvivante che nelle "favole" cinematografiche scalda il cuore e risveglia la bontà d'animo di ognuno, diviene un vero e proprio deus ex machina quando si dischiude nelle petites villes d'oltralpe. Una presenza densa e burrosa che addolcisce le storie con un tono carezzevole e un retrogusto favolistico.
Rispetto al passato degli anni Cinquanta in cui era ambientato
Chocolat di lt Lasse Hallstrom con la strega Juliette Binoche e lo zingaro lt Johnny Depp, in Emotivi anonimi siamo formalmente nel presente, ma tutto lascia ancora una volta intendere quella cornice fuori da ogni tempo tipica del realismo magico. A cominciare da due personaggi affetti da una timidezza cronica che non conosce cause specifiche né conseguenze patologiche, ma solo la levità degli imbarazzi più candidi e fanciulleschi. E proseguendo con una storia démodé che è come una scatola di cioccolatini dove sai in ogni momento quello che ti capiterà di vedere, piena di snodi sottilissimi, di incomprensioni prevedibili e di comprimari gentili e senza spessore.
Con questo ripieno di ingenuità ricercata e di furbizia nascosta dietro al gusto della giovialità infantile, se Emotivi anonimi alla fine non stucca è solo grazie alla bravura dei suoi due protagonisti, due ottimi caratteristi che riescono a misurare con delicatezza i turbamenti interiori dei loro personaggi e quel dissidio fra desiderio amoroso e chiusura ermetica nelle personali insicurezze. Fra rossori, impacci e goffaggini che la ripetitività delle situazioni potrebbe facilmente far degenerare in una farsa puerile, Benoît Poelvoorde e Isabelle Carré non accumulano ruffianerie ma lavorano su piccoli tic e idiosincrasie, facendo scorrere placidamente verso il finale al sapor di confetto una sceneggiatura assai elementare.
Commedia tanto emotiva quanto anonima nello spirito e nella struttura, la fiaba di Jean-Pierre Améris è come se soffrisse di quello stesso eccesso di timidezza che attaglia i suoi protagonisti e avesse continuamente paura di deludere le aspettative di quel tipo di spettatore in cerca solo di addolcirsi la bocca dopo troppe amarezze. Fortuna che i suoi due pasticceri sono meglio della qualità degli ingredienti.


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