25 febbraio 2016 OMAGGIO A SCOLA RIDENDO E SCHERZANDO - METTI UNA SERA AL CINEMA - CGS DON BOSCO APS VERBANIA

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25 febbraio 2016 OMAGGIO A SCOLA RIDENDO E SCHERZANDO

STORICO RASSEGNE > METTI UNA SERA AL CINEMA 27
Il Cinecircolo Giovanile Socio Culturale  
"DON BOSCO"
presenta

OMAGGIO A ETTORE SCOLA

RIDENDO E SCHERZANDO
RITRATTO di UN REGISTA ALL’ITALIANA
di Paola e Silvia Scola

RISERVATO AI SOLI ASSOCIATI

UNICO SPETTACOLO
INIZIO ORE 20.30
GIOVEDI’ 25 FEBBRAIO 2016

 
Introduzione musicale affidata a

Roberto Olzer pianoforte

Marco Rainelli flauto traverso
 
RIDENDO e SCHERZANDO

RIDENDO E SCHERZANDO


Nell'omaggio delle figlie, il ritratto di un intellettuale che ha fatto della pacata ironia il suo modo di guardare al mondo

Un racconto a distanza ravvicinata, un lungo "amarcord" che passa in rassegna tutto il cinema di Ettore Scola e dunque il miglior cinema italiano, realizzato utilizzando molto materiale d'archivio, filmini familiari e inediti backstage dai set dei suoi film.

   DATA USCITA: 01 febbraio 2016
   GENERE: Documentario
   ANNO: 2015
   REGIA: Paola Scola, Silvia Scola
   ATTORI: Ettore Scola, Pif

   SCENEGGIATURA: Paola Scola, Silvia Scola
   PRODUZIONE: Palomar e Surf Film
   DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
   PAESE: Italia
   DURATA: 81 Min


                  
Giancarlo Zappoli
Ettore Scola incontra Pif e ripercorre la sua carriera  sotto l'attento e amorevole (ma anche brillante e ironico) sguardo delle  figlie.
Si prova una straordinaria sensazione al termine della visione di questo  film (definirlo documentario sarebbe costringerlo dentro una gabbia che  non lo rappresenta adeguatamente). Non si pensa di aver compiuto un  viaggio nella sua filmografia insieme ad un grande regista che ci ha  lasciati quanto piuttosto di essere stati di fronte a qualcuno che tra  qualche mese o tra un anno incontreremo a un festival del cinema o in  una sala con la sua nuova opera. Perché  è un omaggio sì filiale ma anche il ritratto di un intellettuale e di  un uomo di cinema che ha fatto della pacata ironia il suo modo di  guardare al mondo e alla vita e che quindi ripercorre la propria  attività non come un'autocelebrazione ma quasi come un'occasione per  fare il punto per poi proseguire.
 Pif si mette a disposizione del Maestro con il dovuto rispetto che non è  però reverenziale. Anche perché la sceneggiatura (che a un certo punto  viene rivelata con un sorriso da Scola stesso) gli chiede di sviluppare  un itinerario non necessariamente strutturato in ordine cronologico.  Allo Scola dell'oggi si alterna nelle risposte lo Scola di altre  stagioni della vita il quale ci consente di spiare anche un po' nel suo  privato mentre, al contempo, ci parla di se stesso come di un autore  interessato a tematiche precise ma costantemente alla ricerca di  linguaggi diversi per poterle portare efficacemente sullo schermo.
 Una filmografia corposa e complessa come la sua finisce con il farci  comprendere come sia stato, nel senso più pieno del termine, un  testimone del proprio tempo anche quando seguiva il carro dei comici de Il viaggio di Capitan Fracassa o la carrozza di Il mondo nuovo.  Scola è riuscito sempre a offrire uno specchio in cui la società  italiana potesse riflettersi senza compiacimenti ma anche senza toni  predicatori e con uno sguardo capace di ricordarci come non si possa mai  pensare che i pregiudizi verso chi non si omologa vengano estirpati una  volta per tutte. E' per questo che non può mancarci. Perché è e resta  presente.                 

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